Cosa sono i grassi saturi

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Da decenni nutrizionisti e medici sconsigliano l’uso di grassi sostenendo l’importanza di evitarli o ridurli drasticamente, ma qual è il motivo? La ragione che porta gli esperti del settore sconsigliarne il consumo è strettamente legata alle calorie, infatti un grammo di grassi apporta circa 9kcal. Questo ha portato i grassi ad essere generalmente demonizzati e tolti completamente dalla maggior parte delle diete prescritte. La ricerca scientifica però, tra le ricerche dell’ultimo decennio, ha riconosciuto che esistono grassi più buoni e grassi meno buoni.
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Quello che si può considerare come dannoso infatti è ben poco, come ad esempio il grasso idrogenato, lavorato molto a livello industriale con processi di lavorazione molto complicati che li convertono in grassi transgenici. In questo caso sì, potremmo dire che i grassi possono recare danni alla salute, come del resto è stato scientificamente dimostrato. Dall’altra parte i grassi sono necessari per lo stato di salute degli esseri umani, dalle persone più anziane fino ai grandi atleti di performance mondiale, quello che è importante è non eccedere per non rischiare malattie cardiovascolari e colesterolo alto.
Ma vediamo nel dettaglio cosa sono i grassi saturi e come fare a riconoscerli.

Cosa sono i grassi saturi?

I lipidi assunti con l’alimentazione possono essere suddivisi in due categorie: i grassi saturi e i grassi insaturi. Questa distinzione si basa sulla diversa struttura chimica dei lipidi, che viene detta insaturazione. I grassi saturi infatti sono costituiti da legami singoli, mentre quelli insaturi da legami doppi, dal punto di vista chimico si presentano come lunghe catene di atomi di carbonio ai quali sono legati atomi di idrogeno. Quando si parla di grassi saturi queste catene sono lineari. I grassi saturi possono provenire sia dagli animali che dal mondo vegetale e la loro caratteristica principale è quella di trovarsi allo stato solido a temperatura ambiente.

Come fare a riconoscerli?

Spesso basta semplicemente guardare l’etichetta e capire se i grassi sono il macronutriente maggiormente presenti nel prodotto a differenza di carboidrati e proteine. Se all’interno del prodotto vi sono più grassi, probabilmente anche se la composizione è mista, il prodotto sarà un grasso. Nell’alimentazione i principali grassi saturi li troviamo nel burro, carne, formaggi molli e diversi tipi di olio, come ad esempio quello di cocco che tende infatti a solidificare a temperatura ambiente.

Quali tipi di grassi si trovano in natura?

L’uomo del paleolitico si nutriva prevalentemente di frutta secco-oleosa, quindi mandorle, noci e nocciole, noci di macadamia, tipi di alimenti che sono considerati grassi salutistici per la nostra alimentazione. Certamente sono molto calorici, ma le calorie non hanno molta rilevanza dal punto di vista biochimico e fisiologico. Anche alcuni frutti sono sani seppur ricchi di grassi, come l’avocado, ma anche l’olio per condire le pietanze è considerato salutare così come i burri di mandorle e di arachidi che spesso venivano sconsigliati e considerati dannosi per la salute.

A cosa servono i grassi saturi?

Un livello di grassi saturi serve per mantenere le funzioni e la spinta di alcuni ormoni, ma anche la loro stessa produzione, che li rendono indispensabile per l’attività fisica. L’olio d’oliva ad esempio aumenta i trigliceridi intramuscolari per migliorare la performance. I grassi quindi sono di fondamentale importanza, bisogna solo imparare a riconoscerli.

Come evitare i rischi cardiovascolari?

Come per molti alimenti si sconsiglia di eccedere, se la nostra alimentazione è ricca di grassi saturi saremo soggetti ad alti livelli di colesterolo nel sangue, che ci espongono a malattie cardiovascolari. Se assunti in grande quantità infatti, potrebbero aumentare il cosiddetto colesterolo cattivo e diminuire quello buono, compromettendo seriamente la salute.