Il carciofo, cynaria scolymus è un ortaggio che appartiene alla famiglia delle composite, è un ortaggio di antica coltivazione, riscoperto nel cinquecento dal botanico Linneo.
Caratteristiche
Un buon carciofo deve avere le seguenti caratteristiche: punta chiusa, foglie esterne di colore verde scuro, interne tenere, assenza di peluria, gambo tenero e senza ammaccature.
Il carciofo è un alimento tonico, digestivo e contiene molto ferro; le attività farmacologiche più note sono: Coleretica; Epato-protettrice; Ipocolesterolemizzante.
La Cinarina contenuta nel carciofo provoca un aumento del flusso biliare e della diuresi ed ha anche un importante ruolo nell’abbassare il livello del colesterolo.
Per trarre beneficio da questo ortaggio, sarebbe necessario assumere una quantità di carciofo fresco pari a 100-300 g al giorno per un periodo abbastanza prolungato. Bisogna però evitare una scorretta cottura; eliminando le tradizionali ricette: carciofi alla giudea o giudia, carciofi fritti, carciofini sott’olio ecc.
Cosa contiene
40mg calcio per 100g di prodotto netto
La pianta del carciofo contiene un principio amaro, la cinarina (da cui il nome del famoso amaro a base appunto di carciofo) che è un vero e proprio toccasana per il fegato: la cinarina è però concentrata soprattutto nel gambo e nelle foglie che quindi non andrebbero scartate, ma mangiate assieme al fiore o consumate sotto forma di succo e spremuta. La pianta è ricca anche di carboidrati, azoto, vitamine A e B e di alcuni enzimi utili per la digestione e l’assimilazione di altre sostanze alimentari.
Proprietà
Utilissimo per combattere le insufficienze epatiche, il carciofo svolge anche un’azione regolatrice del colesterolo, ristabilisce l’equilibrio nervoso, agisce positivamente sulle ghiandole endocrine, è diuretico. Una curiosità: sembra che il carciofo possieda anche virtù afrodisiache.
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Come e quando consumarlo
Il carciofo cotto si conserva molto male: una volta preparato, è meglio quindi mangiarlo velocemente. Quando il carciofo è giovane e tenero, conviene mangiarlo crudo, tagliato a fettine, con l’aggiunta di olio, limone e qualche fogliolina di menta. Si possono spremere 80/100 grammi di foglie e berne il succo: ne trarranno giovamento reni e fegato. È bene ricordare che per il suo contenuto di fibra e di acidi organici (tannino), il carciofo può essere irritante per l’intestino dei bambini.
Il carciofo in cucina
Carciofi in tegame
Pulire i carciofi (due per persona), togliere le brattee più dure e riempirli con un battuto di aglio, olio, prezzemolo, mentuccia e pangrattato. Disporli a testa in giù in un tegame di coccio, cosparsi d’olio e con un poco d’acqua. Cuocerli coperti a fuoco basso.
Carciofi cotti con pentola a doppio fondo
Lavare in acqua corrente piccole porzioni di carciofo, private delle foglie più esterne e poi versare nella pentola a doppio fondo, che andrà chiusa col coperchio. Cucinare a fuoco lento e raggiunta l’ebollizione spegnere la fiamma e lasciare a riposo per un’ora senza togliere il coperchio.
Carciofi in pinzimonio o crudi
Utilizzare carciofi più piccoli e teneri e tagliarli in parti piccolissime. Le parti di carciofo in precedenza lavate andranno condite con olio, sale e limone.
Carciofi lessi
Tagliare i carciofi a fettine e versarli in una pentola con poca acqua; a cottura avvenuta condirli con olio sale e limone.