Fare le analisi del sangue è un passo fondamentale per ogni individuo, perché permette di tenere sotto controllo l’andamento del proprio stato di salute. Inoltre, effettuarle periodicamente, permette di individuare potenziali patologie e prevenirne altre. Per questo, i medici consigliano dei check up completi attraverso il sangue, in modo da analizzare, con un semplice prelievo venoso, tutte le malattie che potrebbero limitare la normale quotidianità, come ad esempio il diabete, i tumori e le malattie cardiovascolari.
Richiedere le analisi del sangue è semplice. È il proprio medico di base a prescriverle, focalizzandosi, eventualmente, su sintomatologie riscontrate nell’ultimo periodo o basandosi su patologie già esistenti. In questo modo, è possibile tenere sotto controllo il proprio corpo a trecentosessanta gradi, valutandone le funzionalità.
Ogni quanto fare le analisi del sangue?
Naturalmente, il benessere fisico parte dal mantenimento di uno stile di vita regolare e da una dieta sana. Però, le analisi del sangue, sono importantissime poiché permettono di individuare condizioni mediche tramite i valori ed i conteggi delle cellule in esso presenti.
Per questo motivo, presentarsi in laboratorio periodicamente dovrebbe rientrare tra le routine di un individuo. Ovviamente, non esiste un lasso di tempo univoco da far intercorrere tra una analisi e l’altra, ma è buona norma effettuare un emocromo completo almeno una volta l’anno, per un soggetto in salute. Solitamente, i parametri che più vengono messi sotto esame sono i valori relativi ai globuli bianchi, rossi e piastrine. Infatti, ognuno di essi svolge una funzione fondamentale nel corpo umano. I primi, i globuli rossi, sono i responsabili del trasporto di ossigeno; i globuli bianchi, invece, lavorano per combattere l’insorgere di infezioni, mentre le piastrine, sono essenziali nel processo di coagulazione del sangue.
Inoltre, l’emoglobina e l’ematocrito, sono valori analizzati poiché strettamente correlati ai primi tre: l’emoglobina trasporta l’ossigeno nei globuli rossi, mentre l’ematocrito deriva dalla percentuale di globuli rossi responsabili della creazione del plasma.
Analisi del sangue, una routine da non sottovalutare
Un prelievo in più potrebbe salvare una vita. Ecco perché la prevenzione attiva è considerata la migliore procedura contro moltissime malattie esistenti. Effettuare le analisi del sangue periodicamente, permette di individuare anche patologie che si presentano come asintomatiche e che si mostrano solo attraverso un check-up ematochimico. Ad esempio, un controllo dei reni, fegato o tiroide e il funzionamento di questi organi, avviene proprio con una indagine mirata, che parte da un semplice prelievo.
Tra gli esami del sangue di routine, i più praticati sono quelli per il controllo di emocromo, glicemia, trigliceridi, colesterolo, creatinina, sodio, potassio, calcio e ferro.
Inoltre, per le donne, soprattutto dopo la menopausa, è importante effettuare analisi del sangue periodiche per mantenere sotto controllo calcio, vitamina D e magnesio, così da prevenire il rischio di osteoporosi. Per gli uomini, invece, sono consigliati, dei controlli mirati all’analisi di valori relativi alla funzionalità renale, cardiaca, dei grassi e del glucosio.
Prepararsi alle analisi del sangue, alcuni consigli
Al fine di ottenere risultati veritieri, è necessario presentarsi ai controlli ematici a digiuno, da almeno otto o dieci ore. Questa procedura è indispensabile per poter controllare soprattutto la glicemia. Effettuare un prelievo “a pancia piena”, potrebbe incidere negativamente sui risultati, falsandoli e portando a pensare a condizioni di salute che in realtà non esistono.
Il consiglio, quindi, è di presentarsi a stomaco vuoto, senza aver fatto colazione e senza aver subito alcun tipo di stress fisico prima dell’esame.
Ovviamente, è preferibile non aver consumato bevande alcoliche, nemmeno la sera prima, e non aver fumato.
I risultati dei prelievi di sangue, solitamente, si possono ritirare entro pochi giorni e per qualunque perplessità sui valori, è bene confrontarsi con il proprio medico di base, portando con sé anche i referti precedenti.