Esistono ben 14.000 specie diverse di funghi, in tutto il globo terrestre. Alcune di queste sono commestibili, altre no. Distinguere fra un fungo commestibile e uno non commestibile, non è facile. Perfino esperti, con anni e anni di esperienza, possono, a volte, sbagliare.
In effetti, molti funghi non commestibili assomigliano, ad un occhio inesperto, a quelli commestibili, e ciò causa di migliaia di avvelenamenti ogni anno. Certo, non sempre le conseguenze sono tragiche, e morire per avere ingerito funghi velenosi non è frequente, ma non è raro finire in ospedale, quindi è meglio prevenire che curare!
Le conseguenze dell’avvelenamento possono variare da un semplice mal di pancia alla morte, quindi è fondamentale imparare a capire quali sono i tipi da evitare, riconoscere le loro caratteristiche, per svolgere il proprio hobby preferito nel modo più sicuro possibile.
Riconoscere un fungo velenoso associandolo alla foto
Una volta, per riconoscere i funghi velenosi, erano disponibili delle guide con le immagini, da tenere sempre come punto di riferimento durante le operazioni di raccolta. Oggi, con internet, non è più necessario un supporto cartaceo: su google è possibile trovare migliaia e migliaia di foto raffiguranti anche la specie meno diffusa del mondo.
Quindi, a un novizio, potrebbe venire in mente l’idea di orientarsi guardando semplicemente alle foto. Quale migliore idea per riconoscere i funghi velenosi che guardare direttamente l’immagine e confrontarla con l’esemplare che si ha di fronte? In realtà, questa strategia non sempre funziona, e anzi può rivelarsi particolarmente pericolosa.
Certo, le foto possono costituire un valido aiuto, permettendoci di tenere sempre come punto di riferimento l’immagine, ma se non affiancate da una solida base di conoscenza, potrebbero rivelarsi controproducenti. Infatti, potrebbero portare a sentirsi eccessivamente sicuri di sé, il che, nella vita in generale e ancora di più nella raccolta funghi, non è mai un bene.
Perché non è possibile guardare esclusivamente le foto? Beh, perché l’aspetto dei funghi cambia in continuazione, e dipende da una serie di fattori, come ad esempio, ma non solo, lo stadio vitale e le condizioni ambientali, quindi non è assolutamente qualcosa di stabile e immutabile, che una semplice macchina fotografica può cristallizzare in un’immagine. Quindi, tenere sempre a mente che l’identificazione del fungo velenoso è un processo complesso, ed è necessario approcciarsi con cautela, con un solido bagaglio di conoscenze.
Le caratteristiche del fungo velenoso
Premessa: le caratteristiche di cui andremo a parlare non sono assolute, perché sono proprie anche di molti funghi commestibili. Tuttavia sono sicuramente un buon punto di partenza.
- Branchie bianche
- Anello intorno allo stelo
- Presenza di una volva che potrebbe essere nascosta dal terreno
- Colore rosso sul cappello, sul gambo o sui pori
- I funghi trovati su alcuni alberi o in alcune parti della vegetazione, come il tasso, il cedro, l’eucalipto, le conifere
- Il cappuccio cambia colore quando viene tagliato o premuto
- Cappello a forma di ombrellone/parasole
- Funghi piccoli e marroni
- Risultati del test dell’impronta sporale (rimuovi lo stelo e premi le branchie su un pezzo di carta o vetro trasparente per alcune ore) – il bianco è un segno della micidiale specie di Amanita
- La carne dei funghi si colora di blu quando viene tagliata
- Le branchie rilasciano una sostanza lattiginosa quando vengono danneggiate o toccate
- Lo stelo e/o il cappuccio sono fragili
- Urti o squame sul cappuccio
Alcune specie di funghi hanno solo una di queste caratteristiche, altre più di una. Per avere la certezza matematica che il fungo che abbiamo raccolto non è velenoso, l’unica è chiedere ad un micologo o esperto di funghi.
Se vedi una di queste caratteristiche, non è detto che il fungo sia velenoso, ma è meglio evitare completamente piuttosto che rischiare la roulette russa e finire avvelenati! Un dubbio frequente: è possibile finire avvelenati toccando un fungo?
Non è probabile, ma è sicuramente possibile: per questo consigliamo d’indossare un guanto impermeabile quando si maneggiano funghi selvatici sconosciuti. Se eventuali pori o secrezioni tossiche entrano in contatto con la bocca, gli occhi o il naso, c’è il rischio di avvelenamento.