Il Vino nelle tavole italiane e internazionali

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Da sempre è considerata la bevanda alcolica preferita dai buon gustai. Il vino si sposa infatti da secoli sia con chi ama i sapori forti e sia con chi invece si diletta con gusti eleganti e leggiadri. Vino rosso o vino bianco non fa differenza: noi italiani amiamo annaffiare le nostre tradizioni culinarie con i migliori prodotti della nostra agricoltura. Di seguito riportiamo un approfondimento rispetto a questo mondo molto vasto ed interessante. Cercheremo in seguito di analizzare le varie tematiche che legano vino e cucina.

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Ricordiamo che il vino si può ottenere da uve appartenenti alla specie Vitis vinifera o provenienti da un incrocio tra questa specie e altre specie del genere Vitis, come ad esempio la Vitis labrusca, la Vitis rupestris; in Italia per la produzione di vino possono essere usate solo uve appartenenti alla specie Vitis vinifera. La forza di questa bevanda sta anche e soprattutto nel fatto che il vino risulta una bevanda con effetti psicoattivi a causa dell’elevato contenuto in alcol etilico. Il consumo limitato di vino, sembra avere effetti positivi sulla salute: riduce il colesterolo LDL e aumenta l’HDL.

Sottolineiamo il fatto che i vini si differenziano tra loro per il sistema di vinificazione e per le proprietà organolettiche: colore, profumo, gusto e retrogusto. Possono anche essere differenziati in vini tranquilli, vini frizzanti e spumanti. Per vini normali si intendono quei vini messi al consumo dopo aver subito il solo processo di vinificazione.

Il Vino rosato si presenta all’aspetto di colore tra il rosa tenue e il chiaretto ed è caratterizzato da profumi fruttati, e va consumato ad una temperatura di servizio compresa fra 10 °C e 14 °C. Gli accoppiamenti ottimali sono con pietanze gustose a base di pesce e paste asciutte con sughi delicati. Il Vino novello si ottiene invece mediante macerazione carbonica (ha un colore intenso e forti aromi secondari o fermentativi). Non può essere immesso sul mercato prima del 6 novembre di ogni anno e se ne consiglia un consumo nei primi sei mesi perché poco stabile.

Chiaramente da rispettare la tradizione secondo la quale il vino rosso si sposa maggiormente con sapori forti come quelli derivanti dalla carne e dalla pasta mentre quello bianco rimane l’accompagnatore ideale di alimenti delicati come pesce e contorni vari.