Quale frutta non contiene zuccheri

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Se durante una dieta a basso contenuto di zuccheri continuiamo a mangiare tutte le tipologie di frutta, senza curarci nemmeno del momento in cui la consumiamo, stiamo commettendo un grosso errore che forse potrebbe finire col pregiudicare il regime alimentare ferreo che abbiamo seguito e compromettere i sacrifici e i risultati raggiunti.

Rimane assolutamente valida la massima che tutta la frutta fa bene al nostro organismo, essendo l’alimento forse più ricco in assoluto di vitamine, minerali e fibre, ma la frutta contiene anche degli zuccheri e, in alcuni casi, anche in quantità molto elevate, tanto che dietologi e nutrizionisti sconsigliano vivamente il consumo di alcuni frutti ai pazienti diabetici che devono mantenere costantemente basso l’indice glicemico nel sangue e a coloro i quali hanno come obbiettivo la perdita di peso.

Vediamo insieme allora quali sono i frutti che contengono meno zuccheri e, quindi, da preferire agli altri durante una dieta e quando è meglio consumarli nell’arco della giornata.
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I frutti a basso contenuto glicemico

La frutta non è tutta uguale, varia per dimensione, colore, stagione di maturazione, ma anche per i nutrienti che contiene al suo interno. Pensate che l’uva, che si annovera tra i frutti più zuccherini, contiene ben 15,4 zuccheri per ogni grammo di prodotto!

Questo non significa che l’uva non andrebbe mai mangiata, anche perché ad ammortizzare l’elevata quantità di zuccheri intervengono le fibre e l’acqua di cui il frutto è ricco, ma bisognerebbe consumarla con moderazione e sempre lontano dai pasti per consentire al nostro corpo di assimilarla del tutto. Ma veniamo ai frutti che, invece, hanno una concentrazione minore di zuccheri:

  • Al primo posto troviamo le fragole, con soli 4,8 zuccheri per ogni grammo. Non a caso la fragola è uno degli alimenti più consumato dalle donne che vogliono combattere la ritenzione idrica, poiché avendo una bassa percentuale di zuccheri ma un’alta concentrazione di acqua, svolge un’azione idratante e antiossidante, riducendo gli inestetismi della cellulite.
  • Al secondo posto si colloca il cocomero con soli 6,2 zuccheri per ogni grammo, ricchissimo di acqua e di sali minerali, dall’elevato potere dissetante e idratante.
  • Segue il pompelmo, con 6,9 zuccheri per grammo, un frutto dal sapore acidulo e a tratti aspro, ma fonte di vitamina C.
  • Si colloca al quarto posto il melone con 7,8 zuccheri per grammo, dalle ottime proprietà depurative e diuretico.
  • Pesche e kiwi ottengono rispettivamente il quinto e il sesto posto con una quantità di 8,3 e 8,9 zuccheri per ogni grammo di frutto, ma entrambi molto ricchi di fibre che contrastano la stitichezza.
  • L’ananas con i suoi 9,4 zuccheri per ogni grammo si posiziona al settimo posto, seguita subito dopo dalle arance (9,3), dalle pere (9,8) e dalle prugne (9,9). Undicesima posizione per le mele con 10,3 zuccheri per ogni grammo, seguite subito dopo dai mandarini (10,5).
  • La banana conquista il tredicesimo posto con 12,2 zuccheri per ogni grammo. Le banane sono famosissime per l’elevato contenuto di potassio e per la loro potente azione di regolamento della pressione sanguigna e di potenziamento delle difese immunitarie. Finiamo con i deliziosi e autunnali cachi con 15, 2 zuccheri per ogni grammo, la già citata uva (15,4) e i fichi con ben 16,2 zuccheri al grammo.

Assumere meno zuccheri dalla frutta

Molti di noi mangiano la frutta a completamento dei pasti, in un momento non proprio propizio per assimilarne al meglio i nutrienti. L’ideale sarebbe consumare la frutta a stomaco vuoto, in modo che il corpo possa beneficiare a pieno delle vitamine e delle fibre. Mangiare la frutta durante gli spuntini aiuta poi a scandire la giornata e moderare il senso di fame, aumentando la sazietà.

Perfetto è invece il momento della colazione, dal momento che ci troviamo completamente a stomaco vuoto e la frutta garantirebbe il giusto apporto nutrizionale e le energie sufficienti ad iniziare la giornata. Del tutto sconsigliabile è, invece, il consumo di frutta nel dopo cena, poiché andando a dormire subito dopo, significherebbe appesantire il nostro corpo di un nutrimento che non riuscirà ad assimilare tanto in fretta.