Il ‘Poke’ (pronuncia ‘poh-kay’) è un piatto tipico della cucina hawaiana: letteralmente significa ‘tagliare a pezzi’ e fu ideato approssimativamente nel 1800 dai pescatori dell’isola per consumare il pesce in eccesso.
Composto principalmente da pesce crudo, viene consumato in una ciotola (da qui il nome poke-bowl) insieme a del riso e delle verdure. Ancora oggi si tratta di uno dei piatti della cultura hawaiana più diffusi e consumati della nazione tanto che è possibile acquistarlo già pronto presso supermercati e minimarket delle città.
Quali sono i benefici del poke?
Merito anche dei canali social, il poke è ormai conosciuto in tutto il mondo, e da qualche anno a questa parte si è diffuso a macchia d’olio anche in Europa, al punto tale da veder sorgere ristoranti esclusivamente dediti alla preparazione di questo piatto: i ‘Poke Shop’ o le ‘Pokerie’. Si parla addirittura di poke mania ed è sorprendente la rapidità con la quale questa ricetta di successo abbia scalato le vette della nostra quotidianità.
Il motivo per il quale questa pietanza è divenuta virale risulta evidente: si tratta di un tipo di cucina sana e genuina, accessibile a tutti e comunque facilmente trasportabile e consumabile; il che rende la poke-bowl un piatto ideale per chi ha poco tempo a disposizione oppure non ha modo di tornare a casa durante la pausa pranzo.
Il poke prevede davvero tantissime varianti, è un piatto versatile e dal prezzo molto contenuto: si tratta di una tra le pietanze più richieste ed ordinate all’interno delle tante app di delivery food, le quali hanno addirittura scelto di dedicare una sezione appositamente strutturata all’interno dei propri siti. In Italia sono già più di 370 i ristoranti che hanno deciso di dedicarsi a piatti esotici, ampliando (o addirittura sostituendo) i propri menù con pietanze d’oltreoceano e registrando un conseguente incremento del fatturato (pari quasi a 100 milioni di euro).
Stando all’opinione di vari nutrizionisti, è possibile confermare che la poke-bowl è un piatto davvero genuino e ricco di tutti gli elementi indispensabili per un pasto equilibrato: proteine, fibre e carboidrati sono perfettamente proporzionati, garantendo un apporto energetico ideale ad alto tasso vitaminico e con pochissimi grassi.
Una poke-bowl si attesta all’incirca attorno alle 750 chilocalorie, ma si tratta di un dato variabile in base ai prodotti utilizzati ed alle loro quantità. Ovviamente è fondamentale che tutti gli ingredienti siano freschi!
Poke: le diverse varianti
Il poke tradizionale prevede due versioni: Aku Poke (a base di tonnetto striato) ed He’e Poke (a base di polpo). In ogni caso per il pesce non è prevista alcuna cottura ma viene semplicemente marinato per ore, lo stesso vale per tutti gli altri ingredienti che compongono la poke-bowl: questo permette di insaporire tutti i componenti, garantendo un risultato gustoso e delicato.
Come preparare una poke-bowl
Trattandosi di un piatto estremamente versatile, è possibile aggiungere o sostituire i vari ingredienti per creare la propria poke-bowl a piacimento: ideale sia come antipasto che come piatto principale, si presta a moltissime versioni utili ad accontentare ogni palato.
La preparazione è molto facile e veloce: è sufficiente marinare gli ingredienti scelti (avendo cura di riporli in ciotole differenti), cuocere del riso per sushi (anche la varietà basmati andrà più che bene) ed assemblare tutto, ponendo il riso come base (non appena si sarà completamente freddato) ed il pesce con le verdure come strato superiore. Si può scegliere di aggiungere del formaggio fresco come ad esempio la feta, della frutta di stagione o delle salse glassate a proprio piacimento.
Consiglio delizioso: il risultato sarà molto più gustoso con una spolverata di semi di sesamo nero o di chia! Insomma, la poke-bowl è oramai diventata parte integrante della food culture dei nostri tempi, racchiudendo in sé internazionalità, sapore ed inventiva.